Anno Accademico 2023-2024
Laboratorio tecniche teatrali
Prof. Maria Giovanna Italia
Finalità e Obiettivi formativi
Il percorso consiste in 2 laboratori intensivi finalizzati all’uso dell’esperienza teatrale come pratica sociale volta al recupero e alla valorizzazione della dimensione collettiva per avviare processi di coscientizzazione e creare contesti utili per la ricerca di soluzioni a situazioni di oppressione.
Obiettivo è mettere in scena situazioni conflittuali e problematiche, scelte dal gruppo, per trasformarle in Teatro Forum: un evento partecipato e interattivo dove il pubblico prende la parola ed entra in azione per cambiare la scena, tentare di risolvere la situazione o comunque cercare strade alternative possibili.
- Acquisire strumenti e metodologie in grado di attivare processi di coscientizzazione
- Utilizzare il linguaggio teatrale per avviare processi maieutici
- Sviluppare la capacità comunicativa non verbale
- Potenziare le competenze relative alla comunicazione empatica
Argomenti del corso
- Il Teatro dell’Oppresso: storia e rapporti con il pensiero di Freire
- Le tecniche del TdO: Teatro Immagine, Teatro Forum, Teatro Giornale e Teatro Legislativo
- Costruzione di un Teatro Forum
Metodologia didattica
Il Teatro dell’Oppresso è un metodo teatrale elaborato negli anni ’70 da Augusto Boal in Brasile finalizzato a rispondere a situazioni di oppressione attraverso una messa in scena di temi conflittuali e condivisi. Consiste essenzialmente nell’uso del linguaggio teatrale attraverso giochesercizi per avviare processi collettivi di coscientizzazione, cioè di cambiamento personale e sociale.
Nel Teatro dell’Oppresso (TdO) la tecnica teatrale non ha una finalità “estetica”, ma diventa strumento di indagine ed esplorazione dei conflitti e dei condizionamenti sociali dell’individuo e del gruppo.
Dall’influenza del pensiero di Paulo Freire, il TdO prende l’atteggiamento non indottrinante bensì dialogico e maieutico: non dà risposte ma pone domande e crea contesti utili per la ricerca collettiva di soluzioni. Un’ipotesi centrale del metodo è che “il corpo pensa”, ovvero una concezione dell’essere umano come globalità di corpo, mente ed emozione dove l’apprendimento/cambiamento vede coinvolti tutti e tre gli aspetti, in stretta relazione.
Testi di studio e di approfondimento
- Schininà, Augusto Boal. Storia critica del Teatro dell’Oppresso, la meridiana, Bari 1999
- Boal, Dal desiderio alla legge. Manuale del teatro di cittadinanza, la meridiana, Bari 2002
- Id., Il poliziotto e la maschera. Giochi, esercizi e tecniche del Teatro dell’Oppresso, la meridiana, Bari 2009
- Id., L’arcobaleno del desiderio, la meridiana, Bari 2010
- Id., Il Teatro degli oppressi. Teoria e tecnica del teatro, la meridiana, Bari 2011
- Salatino, Il teatro dell’oppresso tra i luoghi del disagio. Pratiche di liberazione, Navarra Editore, Palermo 2011
Verifica profitto
Il percorso prevede un monitoraggio in itinere, al fine di poter realizzare un eventuale processo di ricalibrazione, e una valutazione finale rispetto al raggiungimento degli obiettivi affidata sul piano relazionale a dei momenti di feedback con i/le partecipanti attraverso delle attività di posizionamento, mentre sul piano dei contenuti a un’attività di verifica finale in forma scritta da realizzare in maniera collettiva.
Altre informazioni
Mariagiovanna Italia è Operatrice di Teatro Sociale e di Teatro dell’Oppresso. Collabora con la rete nazionale di TdO Giolli e fa parte della Rete Freire-Boal. Fa parte di Punteruolo, gruppo di Teatro dell’Oppresso di Catania. Con Officina Socialmeccanica progetta e conduce interventi di teatro sociale, in particolare sulle questioni di genere e le differenze culturali e percorsi di formazione rivolti a operatori sociali, educatori e docenti sulla creazione e gestione dei gruppi, sui processi comunicativi e sulle tecniche del TdO e della Drammaturgia di comunità.